LUHNIP
Chi siamo
Situato all’interno del Luiss Institute for European Analysis and Policy, LUHNIP è un hub interdisciplinare e apartitico che conduce attività di ricerca, advocacy politica e coinvolgimento pubblico su questioni relative alla politica industriale e alla governance economica in Europa e in Italia. È stato fondato con una sovvenzione di avviamento dal think tank berlinese Dezernat Zukunft (DZ) nella primavera del 2023.
LUHNIP fa parte dell’European Macro Policy Network (EMPN), una rete paneuropea che collega team di ricercatori, think tank e organizzazioni educative che sviluppano l’architettura fiscale, monetaria ed economica dell’Europa.
Obiettivi e attività attuali
LUHNIP combina la ricerca accademica e politica con l’obiettivo di produrre articoli e proposte per decisori politici, accademici, media e, più in generale, il pubblico più vasto.
Il nostro obiettivo è quello di contribuire ai dibattiti politici e pubblici fornendo conoscenze tecniche e specialistiche su nuove forme di politica industriale e governance economica, con un focus su Italia, Unione Europea e Unione Economica e Monetaria Europea (UEM).
Le attività in corso di LUHNIP sono attualmente incentrate sull’elaborazione di due relazioni tecniche, incentrate sull’analisi delle nuove forme sovranazionali di politica industriale nel Mercato Unico Europeo e sullo studio delle vecchie e nuove forme di politica industriale in Italia.
Il fondatore e direttore di LUHNIP è Donato Di Carlo.
LUHNIP sta cercando di assumere un nuovo collega. Per candidarsi per il posto vacante clicca qui:
Research Team
Donato Di Carlo – LUHNIP Director
Giulio Petrillo – Research assistant
Rete di ricercatori affiliati a LUHNIP
RETE DI RICERCATORI AFFILIATI A LUHNIP
Progetti di ricerca in corso
Le attività iniziali di LUHNIP ruotano attorno a due pilastri di ricerca principali: uno incentrato sulle nuove forme di politica industriale nell’Unione Europea, l’altro sulla resilienza e la ripresa dell’economia italiana.
Dopo una campagna di assunzioni durante l’estate 2023, le attività di ricerca di LUHNIP sono iniziate a settembre 2023, con l’obiettivo di produrre i primi report tecnici entro la primavera 2024. Sono seguite attività di advocacy politica e coinvolgimento pubblico basate sulle competenze acquisite attraverso i report tecnici.
Report tecnico: affrontare la (in)capacità dello Stato nel contesto del piano di ripresa e resilienza dell’Italia
Dopo un decennio di restrizioni fiscali in Europa, la Next Generation EU è emersa come un punto di svolta fondamentale. Rompendo con la tradizione dell’austerità, la Recovery and Resilience Facility (RRF) fornisce ampie risorse finanziarie agli Stati membri per implementare investimenti volti a stimolare la crescita economica, promuovere l’inclusione sociale e guidare la transizione verde e digitale. Tuttavia, a due anni dall’implementazione del suo National Resilience and Recovery Fund (NRRF), l’Italia sta lottando per tenere il passo con l’esecuzione degli investimenti pianificati, in particolare quelli che ricadono sotto la responsabilità dei governi subnazionali. Ciò è particolarmente problematico per un paese che ha un disperato bisogno di invertire decenni di austerità fiscale e di investimenti pubblici in calo.
In questo contesto, il secondo rapporto tecnico del LUHNIP mira a esaminare i fattori che influenzano la capacità, o la mancanza di essa, della burocrazia italiana nel quadro del National Resilience and Recovery Fund. Il progetto inizia analizzando il sistema di governance del NRRF italiano in una prospettiva comparativa con quello di altri importanti paesi dell’UE (Francia, Germania, Spagna), nonché in confronto al sistema di governance dei Fondi strutturali europei. Successivamente, esamina empiricamente quei fattori che contribuiscono a una significativa eterogeneità nella capacità di implementazione tra i governi subnazionali. Sulla base di queste analisi, il rapporto formula una serie di raccomandazioni politiche volte a rafforzare la futura capacità istituzionale dell’Italia di implementare investimenti a livello subnazionale e dare forma alla politica industriale.
Per questo rapporto è stato formato un team di ricercatori ad hoc, sotto il coordinamento del Dott. Donato Di Carlo, Direttore LUHNIP. Il team include:
Alessia Aspide (candidata di dottorato, Università di Leida), Gabriele Beretta (candidata di dottorato, Scuola Normale Superiore), Camilla Locatelli (candidata di dottorato, Max Planck Institute for the Study of Societies)
Lorenzo Mascioli (candidata di dottorato, European University Institue)
Dott. Pietro Panizza (dottorato, Università Federico II)
Libro bianco sulla politica industriale dell’Italia
Il Libro bianco sulla politica industriale dell’Italia fornisce un’analisi approfondita dell’evoluzione e della portata della politica industriale italiana, offrendo spunti e strumenti ai decisori politici per interpretare le attuali sfide economiche e sviluppare strategie future. Coordinato da Donato Di Carlo e Lorenzo Moretti, questo libro bianco è strutturato in tre capitoli principali, ognuno dei quali si concentra su un aspetto diverso necessario per sviluppare una politica industriale informata in Italia. Con contributi di studiosi di spicco, il whitepaper mira a presentare un’analisi completa dei punti di forza dell’Italia, delle tendenze politiche storiche e a illustrare gli strumenti politici a disposizione dei decisori politici. Funge da preziosa risorsa per dare forma alla futura politica industriale dell’Italia.
Gli obiettivi di questo rapporto sono duplici: in primo luogo, identificare i vantaggi comparativi esistenti e potenziali dell’Italia nei vari settori e regioni e, in secondo luogo, analizzare le pratiche e le politiche storiche implementate negli ultimi 30 anni. Infine, il rapporto mira a fornire un “menu politico” con raccomandazioni per azioni future, basate sugli attuali strumenti di politica industriale e sulle migliori pratiche nell’Unione Europea.
Le attività di ricerca del team sono supervisionate da un illustre Comitato Scientifico, che comprende:
Prof. Sabino Cassese, Presidente del Comitato Scientifico LEAP
Prof. Piercarlo Padoan, Presidente Unicredit e LEAP SC
Prof.ssa Valentina Meliciani, Preside del LEAP Luiss
Prof. Giovanni Orsina, Preside SoG Luiss
Prof.ssa Anna Giunta, Università Roma Tre e LEAP SC
Dott.ssa Cinzia Alcidi, Responsabile EPU, CEPS
Dr. Max Krahe, condirettore Dezernat Zukunft
Prof. Marco Simoni, Università Luiss e LEAP AB
MAINSOC
Il progetto MAINSOC, finanziato dalla Commissione Europea e condotto da sei istituzioni accademiche (LUISS-LUHNIP, Università Autonoma di Barcellona, Università di Copenaghen, Università di Duisburg-Essen, Università di Bologna e la Warsaw School of Economics), esplora i fattori politici e socioeconomici che influenzano le tendenze inflazionistiche e le risposte politiche dal 2021 al 2024 in sei paesi europei (Germania, Danimarca, Spagna, Italia, Ungheria, Polonia). Il progetto esaminato come i governi e i partner sociali (come sindacati e datori di lavoro) hanno risposto all’aumento dell’inflazione, concentrandosi sulla salvaguardia del potere d’acquisto delle famiglie e sulla mitigazione della disuguaglianza salariale, in particolare tra i gruppi a basso reddito. Gli obiettivi principali includono l’analisi delle dinamiche salariali, la valutazione delle disparità salariali settoriali e la valutazione del ruolo della contrattazione collettiva e della politica dei redditi nel mitigare gli effetti dell’inflazione. MAINSOC si propone di elaborare raccomandazioni per i decisori politici e le parti sociali, sottolineando strategie efficaci per sostenere i salari reali e adattare i quadri di contrattazione collettiva in caso di future pressioni inflazionistiche.
EU Industrial Policy Report
EU INDUSTRIAL POLICY REPORT 2024
La EU Industrial Policy Report 2024, coordinata dal Luiss Hub for New Industrial Policy and Economic Governance (LUHNIP), affronta le sfide urgenti che l’Unione europea deve affrontare sulla scia dei cambiamenti geopolitici, delle trasformazioni economiche e degli imperativi ambientali.
La relazione mira a contribuire all’attuale dibattito sul futuro della politica industriale dell’UE fornendo analisi, nonché punti di vista di diversi autori, su varie dimensioni della sua evoluzione passata, attuale e futura. A tal fine, la relazione sulla politica industriale dell’UE 2024 del LUHNIP riunisce i contributi di un team veramente interdisciplinare composto da giuristi, scienziati politici, economisti politici, geografi economici, dirigenti aziendali e professionisti delle politiche per riflettere su alcune delle principali questioni relative alla politica industriale dell’UE. Il rapporto è strutturato attorno a quattro pilastri tematici essenziali per il futuro della politica industriale dell’UE:
Il rapporto contiene tredici capitoli tematici, ognuno dei quali affronta un aspetto specifico della politica industriale.
Nel capitolo 1, Dimitri Zurstrassen e Sanne van der Lugt forniscono una prospettiva storica sulla politica industriale dell’UE, esaminandone i successi e i fallimenti dagli anni ’60 al 2019. Il capitolo evidenzia la lotta dell’Europa per rimanere competitiva nei settori ad alta tecnologia.
Nel capitolo 2, Paul Dermine e Maria Patrin esplorano il quadro giuridico frammentato che regola la politica industriale dell’UE, concentrandosi su come settori politici adiacenti come la concorrenza e gli aiuti di Stato possano supportare una strategia industriale più integrata.
Nel capitolo 3, Sebastian Diessner e Christy Ann Petit affrontano la necessità di una maggiore responsabilità democratica nell’elaborazione delle politiche industriali dell’UE, sottolineando il ruolo del Parlamento europeo nella supervisione delle decisioni industriali.
Nel capitolo 4, Donato Di Carlo, Andreas Eisl e Dimitri Zurstrassen esaminano il crescente utilizzo degli aiuti di Stato all’interno dell’UE e il suo impatto sulla frammentazione del mercato, concentrandosi sui rischi di gare di sussidi tra gli Stati membri.
Nel capitolo 5, Daniel Mertens e Matthias Thiemann discutono della governance delle risorse finanziarie per la politica industriale, esaminando i ruoli della Commissione europea, della Banca centrale europea (BCE) e della Banca europea per gli investimenti (BEI).
Nel capitolo 6, Dario Guarascio, Jelena Reljic e Annamaria Simonazzi evidenziano il rischio di crescenti divari economici tra il centro e la periferia dell’UE a causa delle disparità negli investimenti per la transizione verde e digitale.
Nel capitolo 7, Vassilis Monastiriotis e Tea Gamtkitsulashvili sottolineano la necessità di integrare meglio la politica industriale dell’UE con la politica di coesione, concentrandosi sulla dimensione territoriale degli investimenti industriali.
Nel capitolo 8, Filippo Bontadini, Valentina Meliciani e Maria Savona esplorano il potenziale dell’UE per creare vantaggi comparativi nei settori verde e digitale, esaminando le dinamiche regionali dell’innovazione tecnologica.
Nel capitolo 9, Niccolo Durazzi, Patrick Emmenegger e Alina Felder affrontano la questione critica della carenza di competenze e il modo in cui influisce sulla capacità dell’UE di realizzare la doppia transizione.
Nel capitolo 10, Maria Savona si concentra sulla politica industriale digitale, in particolare sulle sfide di governance poste dalle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e l’infrastruttura dei dati.
Nel capitolo 11, Alexandre Marin esamina la dimensione energetica della doppia transizione, evidenziando le vulnerabilità strutturali dell’UE nella politica energetica e la sua dipendenza da fonti energetiche esterne.
Nel capitolo 12, Samuel B. H. Faure esplora il panorama in evoluzione della politica industriale di difesa dell’UE, sottolineando la necessità di un settore europeo della difesa più autonomo e robusto.
Nel capitolo 13, Paolo Guerrieri e Pier Carlo Padoan concludono il rapporto e sintetizzano le sfide più ampie che l’Europa deve affrontare in termini di competitività e sicurezza economica, offrendo una visione strategica per rivitalizzare il mercato unico e rafforzare la leadership industriale dell’UE.
2024
2/2024 – The Costs of Conditionality: Lessons from IPCEIs
2023
1/2023 – L. Moretti, D. Di Carlo – Italy: Banking on the wrong tax
Policy Briefs
2024
2/2024 – The Costs of Conditionality: Lessons from IPCEIs
2023
1/2023 – L. Moretti, D. Di Carlo – Italy: Banking on the wrong tax
Working Papers
2025
1/2025 – L. Cigna: The political economy of growth and skills in the green transition
2024
3/2024 – P. Dermine, M. Patrin: Legal Foundations for a New EU Industrial Policy
* Joint Jacques Delors Institute-LUHNIP Policy Paper: Together we trade, divided we aid
2023
Monthly Briefs
2024
– December 2024 Monthly Brief on the Italian Political Economy
– December 2024 LUHNIP Monthly Brief on EU Industrial Policy
– November 2024 Monthly Brief on the Italian Political Economy
– November 2024 LUHNIP Monthly Brief on EU Industrial Policy
– October 2024 Monthly Brief on the Italian Political Economy
– October 2024 LUHNIP Monthly Brief on EU Industrial Policy
– September 2024 Monthly Brief on the Italian Political Economy
– September 2024 LUHNIP Monthly Brief on EU Industrial Policy
– June 2024 Monthly Brief on the Italian Political Economy
– June 2024 LUHNIP Monthly Brief on the EU Industrial Policy
– May 2024 Monthly Brief on the Italian Political Economy
– May 2024 LUHNIP Monthly Brief on the EU Industrial Policy
– April 2024 Monthly Brief on the Italian Political Economy
– April 2024 LUHNIP Monthly Brief on EU Industrial Policy
– March 2024 Monthly Brief on the Italian Political Economy
– March 2024 LUHNIP Monthly Brief on EU Industrial Policy
– February 2024 Monthly Brief on the Italian Political Economy
– February 2024 LUHNIP Monthly brief on EU Industrial Policy
– January 2024 Monthly Brief on the Italian Political Economy
– January 2024 LUHNIP Monthly brief on EU Industrial Policy
2023
1. October 2023 Monthly Brief on EU Industrial Policy
2. November 2023 Monthly Brief on EU Industrial Policy
3. November 2023 Monthly Brief on the Italian Economy
3a. Brief mensile sull’economia italiana, Novembre 2023
Pubblicazioni varie
2024
Premiato con il “Best Article Prize” (750 €) dalla Society of Friends and Former Associates del Max Planck Institute for the Study of Societies.”
Gli studi di economia politica generalmente presuppongono che i governi siano interessati a far rispettare le normative economiche. I casi di mancata applicazione sono studiati prevalentemente nel contesto dei paesi in via di sviluppo e sono principalmente associati alla scarsa capacità istituzionale degli stati. Questo articolo mette in dubbio queste ipotesi mostrando come i governi nelle democrazie avanzate manipolino il regime normativo e generino una non applicazione selettiva delle normative economiche per modellare i mercati a loro discrezione. Sosteniamo che la tolleranza normativa diventa una forma attraente di politica industriale quando ai governi viene impedito di intervenire discrezionalmente nei mercati a causa di ostacoli legali che non riescono a superare; o quando la struttura produttiva del paese rende impraticabili forme alternative di intervento. Basandosi sullo studio della non applicazione fiscale in due casi molto diversi di capacità statale forte e debole come Germania e Italia, l’articolo teorizza tre tecniche attraverso cui i governi manipolano i regimi normativi: sabotaggio legale e organizzativo e sottrazione. Facendo luce sulla logica economica della tolleranza, l’articolo indica la non applicazione come una modalità trascurata di governance normativa e suggerisce la necessità di indagare ulteriormente sull’agenzia strategica dei governi dietro i regimi normativi. Italiano: https://doi.org/10.1111/rego.12382
2023
1) EU Industrial Policy in the Multipolar Economy
Co-curato da Dimitri Zurstrassen
Questo libro incisivo fornisce prospettive interdisciplinari chiave sulle attuali sfide affrontate dai decisori politici dell’UE nel definire e attuare una politica industriale europea coerente, utilizzando casi di studio specifici dai settori digitale, automobilistico, siderurgico e della difesa, nonché esempi concreti di politiche dell’UE.
https://www.e-elgar.com/shop/gbp/eu-industrial-policy-in-the-multipolar-economy-9781800372627.html
2) L’Europa prima di tutto? L’ascesa della politica industriale dell’UE che promuove e protegge il mercato unico
(Premiato tra i migliori articoli dalla European Union Studies Association 2022 Biennial Conference, Miami, USA)
Co-autore Donato di Carlo
All’interno dello stato normativo europeo, la politica industriale è rimasta in gran parte di competenza dei governi nazionali. Tuttavia, di recente è emersa una pletora di nuove iniziative di politica industriale sovranazionali e transnazionali, tramite le quali la Commissione si impegna proattivamente in attività paneuropee per promuovere l’innovazione e lo sviluppo economico. Questo articolo mette in dialogo la letteratura sui “Developmental Network States” (DNS) con la borsa di studio sull’integrazione dell’UE per spiegare sia la tempistica dell’ascesa della politica industriale dell’UE dalla metà degli anni 2010 sia la variazione nelle forme di integrazione dell’UE di diverse funzioni di politica industriale. La nostra analisi suggerisce che la Commissione gestisce sempre più quattro principali funzioni di sviluppo simili ai DNS e volte a promuovere e proteggere il mercato unico. Le teorie neofunzionaliste dell’integrazione dell’UE spiegano questi cambiamenti epocali. La tempistica dietro l’ascesa della politica industriale dell’UE è meglio spiegata come un’interazione di ricadute funzionali, coltivate e politiche, guidate soprattutto dal riallineamento franco-tedesco sulle posizioni di politica industriale pro-UE dal 2016. La variazione nelle forme di governance delle funzioni integrate della politica industriale dell’UE è invece spiegata in termini di grado di integrazione preesistente delle politiche esistenti, la natura politica bassa vs alta del dominio politico e i tipi di esternalità collegate all’area politica specifica.
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/13501763.2023.2202684
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