Policy Briefs
C. Bastasin: Il rapporto UE-Cina e le conseguenze sulla governance europea
Il tema dei rapporti occidentali con la Cina è diventato centrale nel corso del mese di ottobre, quando Stati Uniti e Cina hanno offerto in forme diverse la loro visione dei futuri equilibri geopolitici. Dall’Europa non sono giunte prese di posizione definitorie e quelle che sono giunte sono state spesso contraddittorie. Nel caso della Germania, per esempio, un intervento significativo da parte del Presidente federale tedesco, che ha preso la distanza dalle alleanze strategiche con paesi non democratici, è stato gravemente indebolito dai pronunciamenti del cancelliere tedesco che ha preannunciato la vendita di una quota nel porto di Amburgo a una società cinese a partecipazione pubblica e una visita ufficiale a Pechino a novembre per rafforzare i rapporti commerciali tra i due paesi. Si tratta della prima visita di un leader del G7 in Cina dal 2020, cioè dallo scoppio della pandemia. L’annuncio della visita di Scholz, inoltre, interviene a pochi giorni dalla fine del Congresso del Partito comunista cinese, durante il quale il leader Xi Jinping ha espresso le linee generali del proprio obiettivo di influenza globale, senza evitare di evocare l’uso della forza in riferimento a Taiwan. Inoltre, i vertici del Partito comunista hanno espresso solidarietà nei confronti del leader russo Vladimir Putin impegnato in una violenta aggressione in Ucraina e in un confronto sempre più minaccioso con l’Occidente.