Policy Briefs

R. Perissich: L’UE dal Trump immaginario a quello reale

Dopo aver passato alcuni mesi a discutere di un Trump 2 immaginario, gli europei sono ora confrontati a quello reale. Non sono i soli. Alla fine, conteranno i fatti, ma per il momento disponiamo soprattutto di parole e di atti formali che però sono prevalentemente programmatici e non sempre esecutivi. Mi riferisco al suo discorso inaugurale, ai primi decreti firmati subito dopo l’insediamento, ma anche ai numerosi discorsi degli ultimi giorni, compreso quello di Davos; tutti interventi da cui emerge anche l’abituale conflitto di Trump con la verità. Tutto ciò è stato ampiamente commentato e non richiede riassunti. Basterà notare che il “Trump insediato” conserva lo stile oratorio di quello in campagna elettorale: la deliberata volontà di proiettare l’immagine del “cavallo pazzo” che parla in modo imprevedibile e a volte violento al fine di intimidire e destabilizzare l’interlocutore.  L’imprevedibilità è un comportamento che la teoria della deterrenza giudica in certe condizioni utile rispetto agli avversari. Trump usa invece gli stessi metodi anche nei confronti degli alleati.

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